Universo Pedagogico - Dott.ssa Sarah Fenna Mohamed Ahmed
mercoledì 28 luglio 2021
lunedì 26 aprile 2021
Il lavoro del Pedagogista nella Disfasia.
Vi racconto quindi una mia variante personale, prima di tutto, bisogna tenere conto dell'età mentale e cronologica del nostro paziente per poter adattare al meglio il gioco alle sue caratteristiche, così come scegliere argomenti del suo gradimento, nel mio caso, ho scelto arte e letteratura, la scheda di Mary Poppins, tenendo conto delle caratteristiche cognitive della piccola, ho scelto l'informazione più adatta alle sue competenze e ho modificato un pò le domande sui personaggi e i dettagli delle immagini.
Si gioca!!
Prima parte del gioco:
1. Il bambino/a dovrà osservare con dettaglio le immagini che compongono la scheda, facendo speciale attenzione ai piccoli dettagli come i colori, animali che ci sono, caratteristiche fisiche delle persone...
2. Il terapista dovrà assicurarsi che il bambino/a conosca tutti gli elementi che compongono la scheda, così come sapere a cosa servono o chi è il personaggio, in caso contrario, il terapista dovrà fornire degli indizi al paziente, se questo ultimo non ce la fa a riconoscere tutti gli elementi allora il terapista dovrà aiutarlo dicendogli i nomi e spiegandoli a cosa serve ogni cosa o chi è ogni personaggio.
3. Una volta che il paziente abbia avuto il tempo necessario per l'osservazione e memorizzazione della scheda, si comincia il gioco girando la scheda e facendo le domande al bambino.
Seconda parte del gioco:
1. Con la stessa scheda, ho creato un audio-racconto della storia di Mary Poppins sempre adattandolo alle caratteristiche cognitive della mia piccola paziente, la durata del racconto deve essere lunga quanto basta, cioè sempre studiando le caratteristiche dei nostri piccoli, il mio ha una durata di 8 minuti, quanto basta per la stimolazione della memoria visiva e auditiva.
2. Utilizzando le imagini scelte da me per il mio audio-racconto, ho posto delle domande che portino alla bambina ad argomentare con tutti i componenti grammaticali nella costruzione della frase, nel mio caso, facendo enfasi negli articoli, aggettivi, femminile e maschile, plurale e singolare...
La durata di questa attività può variare a seconda del bambino, bisogna rispettare i tempi di ogni bambino, così come essere pronti a dare del materiale compensativo per facilitargli il lavoro.
Buon lavoro colleghi!! 💞💞💞💞
sabato 20 febbraio 2021
Aiutare i figli giocando, per il potenziamento cognitivo
Cosa sono le funzioni cognitive?
Si intende per funzioni cognitive l’insieme di processi di pensiero, la loro organizzazione logica, così come il processamento di tutta l’informazione che viene assimilata. Alcuni di questi processi sono la capacità di risolvere problemi, capacità di comprensione, orientamento, capacità deduttive, di linguaggio, memoria e attenzione.Perché è importante il potenziamento cognitivo?
Il potenziamento cognitivo contribuisce all’apprendimento giacche’ va a lavorare direttamente sulle capacità citate sopra. Quindi, si aiuta il bambino/a ad ampliare il vocabolario, il pensiero critico, la creatività così come l’autostima. Questo tipo d’intervento può avere un effetto preventivo se si applica sin dall’età prescolare, e anche un effetto terapeutico molto importante in caso di DSA e BES, per esempio nel caso di ADHD o DOP, il gioco è molto importante per la regolazione del comportamento.Il ruolo del genitore nel potenziamento cognitivo
Io personalmente consiglio sempre ai genitori dei miei bimbi di giocare con i propri figli a dei giochi che possano stimolare loro e aiutarli nel percorso terapeutico.Dove trovare questi tipi di giochi?
non serve acquistare dei giochi fatti specificatamente per la terapia pedagogica, si possono acquistare dei giochi normalissimi che si adattino facilmente al nostro scopo, un esempio li troviamo nei giochi di Lük di Creativamente https://www.creativamente.eu/attributo/marchio/luk-2/ . Questo negozio ha a disposizione tanti brand con diversi tipi di giochi per tipologia, per esempio giochi che stimolano la concentrazione e l’attenzione. Nel mercato potete trovare anche giochi che stimolino l’orientamento e la psicomotricità Per il ritardo del linguaggio ci sono dei giochi in cui si devono associare parole con immagini, altri dove si devono creare delle storie attraverso immagini e parole. Per la discalculia, personalmente utilizzo i giochi della Orchard Toys, dove troverete un’amplia scelta per il potenziamento logico-matematico.Per un consiglio più specifico contattami, sarò felice di aiutarti 😊
martedì 10 novembre 2020
Mappe mentali o concettuali?
Differenze fra mappa concettuale e mappa mentale.
§ Mappa concettuale: si costruisce con più di un
concetto strutturandosi in modo gerarchico iniziando dai concetti più ampi ai
più specifici, tutto ciò deve essere collegato con connettivi. Le mappe
concettuali possono essere molto lunghe in base a ciò che si deva studiare,
cioè gli argomenti trattati.
§ Mappa mentale: parte solo da un concetto mettendo
insieme i punti più importanti di un tema e indicando in modo più semplice le
connessioni tra un concetto e l’altro.
Nelle due modalità si possono
utilizzare immagini che possano facilitare la memorizzazione degli argomenti,
fondamentale nel secondo metodo di apprendimento.
Perché non cominciare
subito con le mappe concettuali?
· Le persone con disturbo dell’attenzione hanno periodi
di disattenzione nell’arco della giornata, questo comporta difficoltà nella
comprensione del testo, perciò è difficile che la persona si concentri sia
nella lettura che scrivendo e costruendo mappe concettuali, quindi, cominciare
direttamente con delle mappe concettuali, potrebbe essere un errore giacché il
discente potrebbe scoraggiarsi ai primi tentativi.
· Le mappe concettuali richiedono un tempo
prolungato di apprendimento del metodo, cioè, lo studente dovrebbe prima
sforzarsi di più nel leggere con attenzione, comprendere il testo, sottolineare
frasi riassuntive e imparare a relazionarle con il concetto principale e quelli
secondari. Questo comporta uno sforzo a livello cognitivo abbastanza
impegnativo. Le mappe concettuali rappresentano una metodologia di lavoro che si
dovrebbe imparare gradualmente, quindi il miglior modo per imparare a fare le
mappe concettuali è cominciare per le mappe mentali.
Caratteristiche delle mappe mentali come
strategia cognitiva.
Le mappe mentali sono
strategie cognitive giacché aiutano alla comprensione del testo, alla
codificazione e al ricordo dell’informazione. Inoltre, aiutano nell’assimilazione
di nuove informazioni connesse alle conoscenze previe, allo stesso modo,
inevitabilmente portano ad una organizzazione dell’informazione dovendo mettere
insieme l’idea personale che ha il discente sull’argomento e così ristrutturare
il nuovo schema mentale con ulteriori informazioni.
In più, le mappe mentali
promuovono l’apprendimento significativo e la funzione metacognitiva. L’apprendimento
significativo perché è fondamentale la comprensione del testo, individuare
quali sono le parole chiave selezionando le informazioni più rilevanti per poi
poter organizzare in modo chiaro e pulito la propria mappa, portando questo ad un
percorso di apprendere ad apprendere. Riguardo alle funzioni metacognitive,
l’alunno potrà rendersi conto delle proprie capacità di analisi, di
riflessione, organizzazione e di apprendimento. Questo ultimo, diventa importante
nel momento dell’autovalutazione dell’alluno. Con l’aiuto del terapista, docente
e genitori, potrà valutare il proprio percorso potendo individuare delle
strategie per migliorare in un ambito piuttosto che in un altro, ponendosi così
degli obiettivi da raggiungere, ecco qua che lo stesso alunno si assumerà delle
responsabilità nel proprio lavoro essendone partecipe diretto e attivo del
proprio apprendimento.
Come imparare a fare mappe mentali.
Come già
indicato, questa tecnica, richiede un percorso di apprendimento che varia a
seconda dell’età evolutiva della persona. Se parliamo di alunni di prima e
seconda elementare, la mappa mentale sarà molto arricchita con delle immagini e
diversi colori, che richiamino l’attenzione e servano come strategia mnemonica
facilitando il ricordo attraverso le immagini e i colori. In questi due gradi
scolastici, il docente, tutor o terapista guiderà al 100% l’elaborazione e la
spiegazione della mappa, questo non vuol dire che l’alunno apprenderà
passivamente, al contrario, il professionista dovrà essere in grado di tirar
fuori il ragionamento critico del discente attraverso le domante giuste che
creino riflessione sulle conoscenze previe dell’argomento e le capacità di
associazione dei concetti, tutto ciò aiuta il discente ad iniare un percorso di
apprendimento autoregolato ed autonomo . A partire dalla terza elementare si
utilizzeranno le parole chiave che il bambino con autonomia ha estratto dal
testo, così come le immagini da inserire nella propria mappa, servendo
all’alluno come autovalutazione dei propri apprendimenti. Le mappe, possono
elaborarsi a mano, ma in casi di comorbilità come può essere la disgrafia o la
disortografia, il bambino o adolescente può valersi di software specifici per
costruire la propria mappa.
Per
ultimo, sia le mappe concettuali che le mentali, possono aiutare molto l’alunno
con disturbo dell’attenzione, ma non esiste una ricetta valida in assoluto,
quindi, è fondamentale studiare e osservare lo stile di apprendimento del
singolo alunno. A seconda dello stile di apprendimento potrà essere necessario
integrare le mappe mentali con altri metodi, sempre considerando lo stile di
apprendimento dell’alunno.
Bibliografia
Antonio Medina Rivilla; Mº Concepción
Domínguez Garrido. 2015. Didattica Generale. Editorial Universitas, S.A.
Madrid.
Elisabeth Moreno Rodriguez (2008). Le mappe mentali come strategia per favorire la
comprensione della lettura in bambini con ADHD. Ajusco.
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Se mi seguite, avrete potuto notare che le nelle mie sessioni tento sempre di aggiungere delle strategie di apprendimento da una percettiva ...




